Gli effetti del cambiamento climatico, caratterizzati da prolungati periodi di siccità seguiti da intense precipitazioni, hanno reso la gestione e l’uso consapevole delle risorse idriche una priorità assoluta per il nostro Paese. Alla luce di tale evidenza, nel 2023 l’ISTAT ha documentato una perdita allarmante del 42,4% dell’acqua potabile, un dato che mette in risalto le gravi inefficienze presenti nella rete idrica nazionale.
Questo spreco di risorse preziose non è l’unica criticità che affligge il sistema idrico italiano. Infatti, il 28,8% delle famiglie italiane manifesta sfiducia nel consumare l’acqua del rubinetto, segnalando una profonda mancanza di fiducia nella qualità dell’acqua potabile erogata.
La trasformazione digitale nel mondo idrico, se sviluppata secondo criteri di sostenibilità , rappresenta una sfida imprescindibile per raggiungere un corretto equilibrio tra il progresso tecnologico e l’impatto ambientale. Un approccio che limita la riduzione dell’impatto ecologico delle tecnologie e che abbraccia una visione più ampia di sostenibilità , includendo come pilastri fondamentali l’efficienza energetica, l’economia circolare e la responsabilità sociale.
Il supporto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
Il Governo Italiano ha risposto a queste sfide implementando il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), un’opportunità senza precedenti per il settore idrico del Paese. Con un investimento sostanziale, il PNRR prevede di potenziare notevolmente la rete idrica italiana.
In particolare, sono stati destinati 1,9 miliardi di euro al servizio idrico integrato, di cui:
- 4,5 miliardi per interventi da completare entro il 2026
- 500 milioni per migliorare la gestione delle perdite di rete e digitalizzare le reti nelle regioni meridionali e insulari, particolarmente nelle aree dei distretti idrografici appenninici, dove le condizioni di rete sono più critiche.
Considerando anche il contributo di capitali privati dai soggetti proponenti, l’investimento complessivo potrebbe raggiungere fino a 7 miliardi di euro.
Onyax: IoT e AI al servizio dei gestori
Onyax si impegna a mettere a sistema esperienza e know-how per contribuire al miglioramento della gestione della risorsa idrica nel nostro Paese. Sfruttando le grandi potenzialità offerte dalle tecnologie IoT (Internet of Things) e dall’AI (Intelligenza Artificiale), Onyax è riuscita a realizzare soluzioni innovative in grado di soddisfare le esigenze dei Gestori in ottica di digitalizzazione e controllo remoto. Queste soluzioni raggiungono obiettivi importanti, semplificando e riducendo i tempi necessari per ottenere informazioni chimico-fisiche dalla rete di distribuzione, senza dipendere da interventi di tecnici di laboratorio.
NEMO: il micro-laboratorio chimico intelligente
Nasce così la soluzione smart di NEMO, il primo micro-laboratorio chimico in grado di fornire un’analisi in tempo reale di parametri chimico-fisici come torbidità , conducibilità , temperatura, portata, pH, ORP, cloro e altre componenti batteriche, un progetto che ha dato i suoi primi risultati sulla città di Brescia con A2A, uno dei maggiori gestori di acqua a livello nazionale. NEMO mira alla semplicità di utilizzo, al risparmio energetico e all’efficienza della rete di distribuzione idrica, stando in linea con le richieste della transizione 5.0 a supporto del piano PNRR.
Conclusioni
Le tecnologie digitali, sostenute dal PNRR, stanno inaugurando nuove prospettive nel settore, consentendo ai gestori di affrontare sfide sempre più complesse. Anche Onyax, grazie alle continue sperimentazioni e ai suoi tre brevetti dedicati all’acqua, permette una trasformazione significativa nella gestione idrica, migliorandone l’efficienza e la sicurezza. Un approccio che garantisce un’eredità preziosa e sostenibile per le generazioni future e gli ecosistemi del pianeta.